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Tupolev 154 precipitato sul Mar Nero - Tupolev 154 crash Over Black Sea

AGGIORNAMENTO 2 GENNAIO 2106: Dalla registrazione della prima scatola nera recuperata una settimana fa emerge come un problema tecnico ai flap la causa del disastro del Tu 154 precipitato nelle acque gelide del mar Nero due minuti dopo il decollo. Le autorità russe hanno rilasciato una breve e parziale registrazione del CVR (cockpit voice recorder):

  •  "Velocità 300 (non chiaro)."
  • "(non chiaro)."
  • "Ho tirato la leva del carrello comandante."
  • "(non chiaro)."
  • "Oh maledizione!"
Suono di allarme 
  • "I flap, maledizione, che un …!"
  • "L'altimentro [altitude meter]!"
  • "Siamo in… (non chiaro)."
L'allarme suona in pericolosa vicinanza al suolo
  • "(non chiaro)."
  • "Comandante stiamo cadendo!"

Da quanto si può capire, e secondo quanto fatto trapelare dalle autorità russe, sarebbe in atto in quel momento o un malfunzionamento tecnico dei wing flap oppure un errore dei piloti. Sta di fatto che l'aereo va in stallo; forse uno dei piloti aveva tentato di dire (8° punto della registrazione) "Siamo in...[stallo]". Un testimone dice di aver visto l'aereo toccare l'acqua con un altissimo grado di incidenza positiva (simile a una motocicletta impennata), come se il pilota tirasse tutto a sè il volantino cercando di prendere quota. Una manovra disperata che farebbe ogni pilota, ma se non si dispone di quota e velocità, tutto è inutile. Nei prossimi giorni saranno esaminate le altre scatole nere e si potrà avere una situazione più chiara circa le cause, a meno che le autorità russe vogliano scaricare tutta la colpa sui piloti per evitare la messa a terra di tutti i Tupolev 154 con un danno di immagine incolmabile e dovere ammettere che tutta la flotta dei Tupolev 154, cui è basato il trasporto aereo russo sia militare che civile, è obsoleta. 

Giorno 25 dicembre 2016 un Tupolev 154B-2 dell'Aviazione Russa è scomparso dai radar dopo il decollo dall’aeroporto di Sochi. I rottami sono stati avvistati a un chilometro dalla costa sul Mar Nero. Morti i 95 passeggeri.

The Aircraft was climbing out of Sochi-Adler Airport when it lost height and crashed into the Black Sea. There were no survivors among the 93 on board. Shortly after take-off from Sochi-Adler Airport in fair weather conditions, flight (Russian Federation Force) RFF 7091 disappeared from radar. Under still unclear circumstances the aircraft lost height and impacted water about 1,5 kilometers off coast, disintegrating on impact. The wreckage sank to a depth of about 70 meters. After sunrise, floating wreckage was spotted by boats and planes about 3 km off shore.

Il Tupolev 154B-2 matricola RA-85572 apparteneva al 223° stormo dell’Aviazione militare russa, in forza alla base aerea di  Chkalovsky vicino Mosca e aveva fatto scalo a Sochi per il rifornimento per poi continuare per la base aerea di Latakia in Siria. A bordo c'erano in totale 95 passeggeri, tra i quali 60 membri del celebre coro dell’Armata Rossa, alcuni ufficiali, 8/9 civili e 8 membri dell’equipaggio. L’aereo decolla per pista 20 di Sochi alle 05.20 locali (le 03.20 in Italia). Secondo l'autorevole sito aeronautico jacdec.de la rotta che dovrebbe seguire il Tupolev è allargata perchè si vuole evitare lo spazio aereo turco. 

Rotta secondo il sito  JADEC.DE


Quindi, sempre secondo quel sito, dopo il decollo il velivolo dovrebbe effettuare una virata di quasi 200° (appena qualche chilometro dalla costa del Mar nero) in direzione del WP BINOL, poi il WP GUBOR per stabilizzarsi in crociera a 27 mila piedi sopra il Mar Caspio entrando nello spazio aereo azero, iraniano, iracheno per atterrare infine a Latakia in Siria.


Rotta dopo il decollo  secondo jadec.de


Da quanto indicato dall'altro autorevole sito, Aviation Safety Network,  la rotta sarebbe invece stata diretta Sochi-Latakia, quindi il velivolo avrebbe sorvolato lo spazio aereo turco.

Rotta secondo il sito ASN

Quale sia stata la vera rotta ha poca importanza, il fatto è che il velivolo dopo il decollo sembrerebbe avere fatto una virata a U, non si sa se per problemi all'aereo e quindi un rientro improvviso o per mettersi in rotta se teniamo conto di quanto indicato dal sito Jadec.de. La torre di controllo di Sochi comunica subito dopo il decollo con il TU 154; la risposta dei piloti è calma e non si riferiscono problemi. 
Quando il velivolo è a qualche chilometro dalla costa, il Controllo di Sochi perde la traccia radar; nessuna comunicazione viene trasmessa dai piloti. Il velivolo impatta violentemente la superficie d’acqua disintegrandosi. Le condizioni atmosferiche in quel momento erano buone come dimostra il metar delle ore 03.00 local URSS 250300Z 07005MPS 9999 SCT022 OVC083 05/01 Q1018 R06/090070 R02/090070 NOSIG RMK R02/05004MPS MT OBSC QFE763  (Clicca qui per decodificare un METAR Online, oppure vedi come leggere un METAR) 
Una cosa è certa. Dopo il decollo qualcosa di immediato deve essere successo, tanto veloce da non dare tempo ai piloti (molto esperti) di comunicare il mayday. Alcune ore dopo i soccorsi individuano dei rottami a un chilometro e mezzo dalla costa, mentre il corpo centrale del velivolo e la coda si troverebbero a una profondità di 70 metri, con esso le scatole nere. Le indagini vertono su dei punti, escludendo l'atto terroristico come hanno tenuto a precisare le autorità russe: ingestione di volatili (su tutti i motori?), malfunzionamento tecnico, errore dei piloti (espertissimi con migliaia di ore di volo all'attivo), carburante contaminato (che avrebbe dovuto interessare anche altri aerei riforniti in quell'aeroporto). Come sempre saranno le scatole nere a dirci qualcosa, censura permettendo.



Lo specifico velivolo dal suo primo volo nel 1983 aveva effettuato 6700 ore di volo, il comandante del velivolo, Roman Volkov, aveva all’attivo 3.500 ore di volo e il copilota 3.500 ore. L’ultima Light Maintenance era stata effettuata nel settembre 2016, mentre l'Heavy Manteinance era stata fatta nel dicembre 2014. 


Grandangolo del cockpit. In primo piano la postazione dell'addetto ai motori


Il Tupolev 154B-2 è un trireattore a medio raggio ed è la spina dorsale del trasporto civile, ma anche militare delle Forze Armate russe. E' un velivolo un po' spartano e i trascorsi non depongono favorevolmente a suo favore dato i numerosi incidenti aerei che lo vedono protagonista. La versione B (passeggeri) ha il peso massimo al decollo di 96 tonnellate e 180 posti ed entrò in produzione dal 1975 fino al 1985. Vennero costruiti 605 velivoli di questa versione, di questi 40 per il Governo e per il Ministero della Difesa dell'URSS. 


Pannello dell'addetto ai motori

L'avionica della versione B era molto avanzata quando entrò in servizio, e la qualità, per i primi tempi, era in grado di competere, per completezza e per efficienza, con quella del Lockheed TriStar e del Douglas DC-9-15, ma il mancato disgelo tra i paesi del patto di Varsavia e quelli dell'Alleanza Atlantica rafforzava l'isolamento dell'URSS, provocando una forte arretratezza tecnologica ed un uso di strumentazioni criptiche e difficili da interpretare. Il thrust-to-weight ratio del Tupolev Tu-154B era 0,35-0,36 in confronto di 0,22-0,27 degli aerei simili. La versione B venne modificata due volte alla fine degli anni settanta. Nel 1978 entrò in produzione Tu-154B-1 e quasi subito dopo il modello migliorato Tu-154B-2. 






Nel modo di flight Simulator il Tupolev TU 154 è ben rappresentato. Chi volesse volare su questo aereo può scaricarlo dal sito Official Project Tupolev cliccando qui o può optare per un altro modello dal sito Rikooo, sul sito flyaway, mentre per l'aeroporto di Sochi potete scaricare la scenery da Flightsim o da qui.

Cockpit Tupolev B-2 per FSX/PeD

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