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LSA : un nuovo modo di volare ... – LSA a new way to flight...


Nel mondo dell’aviazione qualcosa sta cambiando. In futuro potremo osservare piccoli aerei, leggeri, dotati di strumentazione digitale, costruiti con materiali avanzati e spinti da motori con pochi cavalli: sono gli Light Sport Aircraft. Questo concetto potrebbe cambiare anche il modo di volare il flight simulator(nella foto accanto un LSA della CzechSport Aircraft - Sportcruiser).

Light Sport Aircraft is a new family of light sport planes and ultra lights are a wave of the future in sport aviation. Light sport aircraft for sale signs are proliferating at a rapid pace around General Aviation. In the future you can also expect fast advancements in design technology with more air time for less weight.
In USA major aircraft company have built the LSA plane ; Cessna skycatcher, Piper with Czech Sport Aircraft called in USA Piper Sport, Cirrus SRS and Flight design with CTSW plane. In Europe the Czech aircraft and the Italian Tecnam with P 92 and P 2004. Further information clik hire
This way to flight will change about the philosophy to conceive the simulated flight (see next post).

In questi ultimi anni la tecnologia sempre più “improve” applicata al mondo dell’aviazione, ha permesso di progettare e sviluppare una serie di macchine “advanced” costruiti con materiali innovativi (in composito e/o fibra più leggeri e duttili) ed equipaggiati con componenti/sistemi elettronici di nuova generazione..
Così per contenere i costi ormai proibitivi degli aerei dell’Aviazione Generale (aerei turistici per intenderci) e consentire a tutti i piloti di volare e promuovere il settore dell’aviazione, si è imposta sul mercato mondiale una nuova fascia di aerei chiamati Light Sport Aircraft (LSA) ovvero un nuovo modo volare.
Per poter capire cosa sono gli LSA è opportuno qualche cenno storico.
Nei primi anni '70 sia negli USA che in Europa si assiste ad un cambiamento nel mondo dell’aviazione: piccoli mezzi , dotati di un ala di materiale tessile e/o plastico a pianta triangolare (delta) talvolta spinti da un piccolo motore, inaugurano una nuova categoria di mezzi aerei, gli ULM (Ultra Leger moteur) così chiamati in Italia e Francia o ultralight o microlight negli USA e in Inghilterra.
La prima generazione di questi mezzi è stata quella dei veleggiatori ovvero un grande aquilone spinto da un motore di pochi cavalli dove il pilota spostando il proprio peso faceva virare il mezzo.
La seconda generazione fa la sua comparsa a metà degli anni 70. Avevano due assi (chiamati così successivamente), ed erano dotati della barra o trapezio che comandava il cabra-picchia e l'imbardata. Non esistevano gli alettoni e quindi non avevano il contro sul rollio.
La terza generazione si afferma attorno alla metà degli anni 80. Avevano le ali e la struttura della cellula rinforzata. Quasi tutti erano dotati del controllo su tre assi come i normali aerei e sono divenuti, e lo sono tuttora, molto popolari.
Il successo, soprattutto in Europa, è stato enorme e nel corso degli anni moltissimi piloti hanno abbandonato l'Aviazione Generale preferendo il volo ULM (i moderni ULM avanzati possono essere definiti aerei a tutti gli effetti anche con le limitazioni imposte dalla normativa ).
Da sottolineare che negli States, l’ULM (trike quello con il carello pendulo triciclo) non ha incontrato i favori dell’utenza d’oltre oceano, mentre in Europa (sia per cultura che per “orografia”) si è arrivati, con gli ULM avanzati, ad ottenere veri e propri aerei condannando il deltaplano a motore ad una lenta parabola discendente. I piloti oggigiorno vogliono sempre più velivoli performanti, con la cabina di pilotaggio chiusa e con strumentazione simile a quella degli aerei dell’Aviazione Generale ma con meno appesantimenti burocratici.
Così arriviamo al 2004 dove negli USA, a seguito anche di una politica tesa a favorire l'aviazione, nasce una nuova filosofia di velivoli: Light Sport Aircraft o LSA, categoria che si colloca nella parte bassa del settore dell’Aviazione Generale.
Negli USA lo sviluppo LSA è stato esplosivo; a ciò ha contribuito anche la crisi finanziaria mondiale (partita proprio da lì) che ha limitato, a causa degli alti costi, l’uso, il mantenimento e la gestione dei velivoli dell’Aviazione Generale; in un paese dove l’aereo non è (o era) solo per ricchi ma è considerata una filosofia di vita, un pò il sogno americano.

Tecnam P 92 Echo


La normativa europea sugli LSA, chiamati da quest’ultima ELA (European Light Aircraft) non è ancora stata emanata ma EASA (European Aviation Safety Agency) ha già pubblicato quelli che saranno gli orientamenti per lo sviluppo sia in sede di progettazione che in quello di costruzione.
Le specifiche progettuali indicate nella normativa UE (derivati dalla normativa americana ASTM) identificano principalmente l’LSA o ELA (European Light Aircraft) quale monomotore (senza motorizzazione a turbina), biposto con peso massimo al decollo di 600 kg., velocità di stallo: 51 mph (45 knots) e massima velocità (Vh): 138 mph (120 knots).
Per questa categoria EASA ha definito delle norme che devono essere ancora approvate e che formeranno la direttiva ELA 1 che disciplinerà le flight condition approval e, a cura dei rispettivi enti aeronautici nazionali, i Permit to fly. Se quest’ultimo sarà compreso nella normativa EASA, consentirà di volare nella UE senza restrizioni, di atterrare in ogni aeroporto ICAO esclusivamente in VFR e di avere l’assitenza ATC proprio come un aereo dell’Aviazione Generale ma a costi di un ultraleggero. Per pilotare aerei LSA in Permit to fly condition i piloti dovranno essere in possesso di regolare licenza (PPL).
Allo stato attuale EASA non riconosce la categoria LSA di conseguenza, per le aziende USA ed europee (italiane in particolare), il mercato UE rimane un ancora un punto interrogativo.
Negli USA le aziende che producono gli LSA sono in continuo aumento; basta citare che i due colossi per eccellenza, la Cessna e la Piper, hanno investito proprio su questa categoria.

Cirrus SRS


La Cessna ha puntato sullo Skycatcher, un ala alta che molti definiscono l’erede del C150/152; dotato di glass cockpit come gli aerei dell’Aviazione generale e di una tecnologia avanzata applicata ai materiali; attualmente sono stati riscontrati una serie di problemi tecnici. La Piper ha mantenuto la sua filosofia dell’ala bassa ed ha optato per un allenaza con la Czech Sport Aircraft che commercializzerà in USA il prodotto come Piper sport. Anche la Cirrus propone il suo bellissimo SRS mentre la Flight Design il CTSW. In Europa spiccano la già citata Czech aircraft e la nostra la Tecnam con il P 92 (acquisito dall’Aero Club Italia quale trainer per le scuole) e il Tecnam P 2004. Un ultimo cenno sui motori e qui non c’è storia: tranne qualche modello americano come lo Skycatcher che vola con un motore Continental O 200-D e lo Jaribu nelle sue varie motorizzazioni, più del 90% degli LSA prodotti montano l’insuperabile ROTAX 912
(continua nel prossimo post).

Cirrus cockpit

Tour ai Caraibi

Siamo pronti per la 2^ parte del tour , ovvero toccare le isole di Tortola, Antigua, St.Lucia Martinica, le perle dei Caraibi del sud.

Continue my  air tour around the Cariben islands.
My flight plan include the followin islands : Tortola, Antigua, St.Lucia and Martinica.
Take off from St.Domingo with DH 2 turbo beaver. This is a free download from PAD site but have got some bugs about torque instrument and at minimun the engine is very powerful.
After 1 hour 40 minutes I sight Tortola island and alightling on water next to cruiser boat. Unfortunately we can stay in Tortola one hour and spend this time for a tour around the island. I haven’t words to describe the beautiful of island.
I flight over Antigua and now sight St. John’s bay ; control tower conctat me for clearance to landing. We rent a car for a tour in St. John’s town.
We have little time to spend and departing to St.Lucia. The flight is long 165 miles. I contact Castries control for information. After landing we decide to stay in Castries today. St. Lucia is a very beautiful island
Last flight to Martinica.  Take off at 10 o’clock and flight over Guadalupe and Dominica after 40 miles our plane over Fort de France bay. I take some photo


Dopo essere rimasti a Santo Domingo circa 3 giorni ci accingiamo a fare il grande balzo.
Facendo due conti rientriamo nei limiti del velivolo ; faccio rifornimento  imbarcando 174 galloni di carburante con un carico al decollo di 5000 lbs contro un peso massimo al decollo (MTOW) di 6000 lbs e per un totale di 610 miglia da percorrere. Condizione meterologiche in atto : vento da 048°  a 10 knt, visibilità 10 miglia e temperatura di 29 ° centigradi.Per una tratta così lunga il velivolo è un DH 2 turbo baver un prodotto free della PAD E' un prodotto ben fatto ma svela qualche bug soprattuto nel torque dei motori che non segnano correttamente i parametri. Inoltre, quando si è in flottaggio al minimo, il motore ha ancora abbastanza potenza trainante ed è necessario togliere motore per fermarsi.
La mattina alle 7 siamo pronti per il decollo all’aeroporto di La Romana. Sorvoliamo la città con la foschia data dall’umidità mattutina.


Dopo un ora e 40’ siamo in vista di Tortola nelle Isole Vergini Britanniche; sulla carta sono segnate gli specchi d’acqua autorizzate per il decollo e ammaraggio. Ammaro e mi porto vicino ad una  nave da crociera e attracchiamo in banchina.


Purtroppo non possiamo stare più di un’ora su questa bellissima isola. Decollo alla volta di Antigua. Bye  Bye Tortola.




Controllo la strumentazione  più volte soprattutto il VOR ed il GPS. Sul mare è facile perdersi in quanto non ci sono riferimenti e con 8-10 nodi di vento... . Finalmente intravedo la terraferma e mi riempio di gioia come Colombo. Sorvolo la baia di St. John’s cercando di trovare un'area per ammarare. Il Controllo di St. John’s. mi contatta e mi ordina invece di atterrare all’aeroporto che si affaccia come un trampolino nella baia. Non mi rimane che dare il roger e avviare le procedure per il landing. Dopo l’atterraggio mi dirigo al parking di fronte all’entrata del terminal dove affittiamo un’auto e non potendo fare un giro dell'isola ci accontentiamo di uno in città.




Decolliamo dopo un’ora lasciandoci quel paradiso e facciamo rotta per St. Lucia che dista 165 miglia. Sorvoliamo le isole di Guadalupe e Dominica. Non conoscendo bene la zona, soprattutto per l’affollamento della baia, chiedo a Castries approach istruzioni per dirigermi verso l’aeroporto. In finale sorvolo alcune barche, passo vicino all’immancabile nave da crociera e atterro.
E’ già pomeriggio e decidiamo di pernottare a Castries; ne approfittiamo per fare un giro e per vedere le bellezze dell’isola. Poi l'ultimo salto.







St. Lucia è una bellissima isola e invito tutti voi a visitarla.
Riposati decolliamo alle 10 di mattina. Sarà un voletto di piacere visto che la Martinica dista 34 miglia da St Lucia.
Infatti dopo una ventina di minuti intravedo la baia di Fort de France in Martinica e individuo lo specchio d'acqua dove ammarare. Toccata la superficie mi dirigo verso il porto e accosto vicino al molo, e mi porto vicino a delle barche da diporto. L'avventura è finita. Non mi rimangono le foto scattate durante il tour.

San Marteen - Santo Domingo e Catalina

Siamo all'aeroporto Princess Juliana e ci prepariamo per il decollo alla volta di Santo Domingo. L'aeroporto di San Marteen è famoso nel mondo per l'attraversamento da brivido della soglia pista 09 soprattutto per chi prende il sole in spiaggia.


Princess Juliana airport: I going to Airport Control to deliver my flight plan from Saint Marteen to Dominica Republic.
The Princess Juliana Control state that my take off will be instrumental and then, outside CTR, to VFR under permit.
I take off with PA 31 and after flight of 125 minutes and burned 74 gallons I landing to Casa de Campo airport (La Romana-Santo Domingo). Afternoon we going to Catalina island for an air tour by DH 2 turbo beaver.
For better estimate about FSX scenery and aircraft read hire.

Mi reco alla direzione di aeroporto per consegnare il piano di volo. Credevo di fare un volo interamente VFR ma invece mi comunicano che il decollo sarà strumentale in quanto ci sono molti velivoli in circuito (i turisti atterrano a frotte a San. Marteen).Poi quando sarò fuori Juliana contro e ricevuta l'autorizzazione della torre potrò transitare in VFR.
Metto una tacca di flap e spingo in avanti la manetta. Il PA 31 corre veloce mangiandosi la pista; ho solo 4 persone a bordo, 100 kg di bagaglio e 300 kg di benzina, molto al di sotto dei pesi massimi. A 2575 RPM e 85 MPH ruoto il volantino e mi sollevo.
Dopo il decollo per pista 27 inseguo la radiale 318°, imposto la salita per 120 MPH e dopo 10 minuti ,quando ho raggiunto i 10 mila ft. viro per 284°; dopo 35 minuti sono in verticale delle British Virgin Island poi viro per 275° , costeggio l'Isola di Portorico e 30 minuti dopo sorvolo San Juan, la capitale; dopo 22 minuti sono su Sant Antonio, all'estremo ovest dell'isola.
Dopo una mezz'ora sono a Santo Domingo ed entro in contatto con Casa del Campo approach che mi comunica che posso atterrare visual per pista 29. Appena mi allineo per un finale lungo, vengo nuovamente contattato per atterrare per pista 11. Modifico il circuito e atterro all'aeroporto di La Romana (Casa del campo) dopo 125 minuti di volo bruciando, con il nostro PA 31, 279 lt. di carburante.
Nel pomeriggio noleggiamo per un breve volo un DH 2 turbo beaver (la versione turbo del beaver radiale) per un tour in quel paradiso che è l'isola di Catalina a sole 22 miglia da La Romana. Mentre io ed il mio amico rimaniamo vicino al beaver per l'ispezione preflight le donne sbarcano sul pontile godendosi la meravigliosa atmosfera e poi... un bel bagno e qualche foto
Santo Domingo non ha offerto grandi scenari; infatti sono quelli di default (e si vedono tutti). Sul web ho trovato solo scenari FS 9 (non compatibili), quelli a pagamento o di Dominica Island (che non è Santo Domingo ma è un'isola vicino Guadalupe).
Per una migliore valutazione inerente gli scenari e aerei usati leggi il post iniziale


Princess Juliana airport taxiway


Particolare del cockpit PA 31 - PA 31 cockpit


Sopra - over British virgin islands


In volo - in flight over Portorico


Sopra - over La Romana town


In finale - final to Casa de Campo


DH 2 Beaver dopo il decollo -DH2 after takeoff


In vista - sightseen Catalina

Un tocco dolce e si ammara

Verso il pontile

Guadalupe - Saint Marteen

Continua l'avventura iniziata nel post precedente. Il motore radiale Pratt e Whitney R 985 romba e credo che il volo sul DH 2 sarà bellissimo. Volare in quello scenario, con il beaver è come essere in paradiso.

Continue my adventure in caribbean island.
We get to Point a Pitre (Guadalupe) about midnight. We are tired and going to hotel for sleeping.
Tomorrow we going to Pont a Pitre's dock where ther's the DH 2 seaplane. I study
the flight plan from Guadaluope to Saint Marteen. I download the metar e the meteo conditions. We are the course wind at 135°, wind velocity 10 knts., temperature is 29° celsius and sparse cloud. The route touch Monserrat island, Saint Kitts e Saint Paul islands and Saint Marteen.
Take off at 70 mhp and level to 2000 ft. at 135 mph cruise speed.
We landing after more 1 hour from south in front of Philipsburg beach.
In the aftrnoon we going a tour around island e make some photo. It's beautifull.
See you to next time

Arriviamo all'aeroporto di Pont a Pitre in Guadalupe alle ore beate dopo circa 11 ore di volo da Roma. E' ormai quasi mezzanotte meglio andare a dormire.
L'indomani alle 10,00 ci presentiamo al porto per vedere se il nostro Beaver, prenotato via internet , è sul molo; c'è anche un rappresentante della società di noleggio che dopo alcune firme me lo consegna.
Dopo aver controllato che ci sia tutto l'equipaggiamento, tiro fuori dalla borsa il piano di volo che avevo tracciato in Italia, una precauzione visto la distesa di mare che dobbiamo sorvolare.
Faccio due conti: nei serbatoi ci sono 180 kg. di carburante (come avevo richiesto), i passeggeri e bagagli assommano a 380 kg per un peso a pieno carico del velivolo di 2100 kg.. Il peso massimo indicato nel manuale è di 2300 kg.
Le condimeteo scaricate da internet indicano che il vento soffia da 135° a 10 nodi, la temperatura è di 29° con nubi sparse. La rotta toccherà Port Louis ( a nord di Guadalupe) poi Monserrat dove c'è l'omonimo vulcano, poi S.Kitts e S. Paul e concluderò ammarando vicino la spiaggia di Philipsburg. Mi impensierisce un po' il vento, il resto è ok.
Non ci sono zone di decollo o di ammaraggio in mare segnate sulle carte. Dove c'è spazio si decolla e da quello che vedo non ci dovrebbero essere problemi.
Dopo aver fatto girare il motore flotto e mi dirigo fuori dal porto; flap per il decollo, tiro sù i timoni nautici e spingo in avanti la leva del motore. Il vento si sente e scarroccia il velivolo nella fase critica , ma riesco a tenerlo e raggiunte le 70 mph mi alzo e faccio quota, aumento a 85 mhp e livello a 2000 piedi impostando 135 mhp. quale velocità di crociera.
La rotta , corretta dello scostamernto del vento, è di 313° e dopo 20 minuti sono su Montserrat. Mi tengo rispettosamente distante ma vedo chiaramente gli sbuffi ed il fumo che esce. Con un jet non sarebbe stato possibile perchè il motore si pianterebbe per la polvere ingerita. Correggo per 318 e dirigo su S.Kitts successivamente e S. Paul che raggiungo rispettivamente dopo 15 e 9 minuti. Imposto 342° e dopo 16 minuti vedo S.Marteen. Scendo di quota fino a 1000 piedi sorvolando la spiaggia verso l'interno per poi virare di 180° per ammarare davanti alla costa di Philipsburg..
Due tacche di flaps, velocità di 90 mhp mi abbasso dolcemente; riduco ancora la velocità a 80 e tiro il volantino perchè gli scarponi devono toccare la superficie leggermente sollevati in punta, altrimenti si cappotta. A 75 mph tocco e appena l'idro rallenta abbasso i timoni per flottare e dirigermi verso i docks per attraccare al pontile. Il personale di servizio sta attendendo e attracca l'idro al pontile; qualcuno domani verrà a riprenderlo. Noi, scaricati i bagagli, ci dirigiamo in albergo.
Nel pomeriggio siamo in giro per l'isola che, amministrativamente è divisa in due, a sud la parte olandese e a nord la parte francese. Scatto alcune foto e facciamo shopping: sigari e diamanti i prodotti principali ma noi ci limitiamo a qualche oggettino per ricordo.
Clicca qui per visualizzare la mappa di Saint Marteen


Arrivo a pont a Pitre . Arrival to Point a Pitre


B 767 davanti al terminal - Pont a Pitre air terminal


DH 2 ormeggiato al porto - DH 2 docks mooring


Sopra il porto di Pont a Pitre - Over pont a Pitre docks


In vista di Monserrat - Monserrat in sight


Attracco alla banchina - Philipsburg dock mooring

Flight movie

Tour aereo ai Caraibi – Caribbean air tour

Perchè non fare un tour aereo sulle isole dei caraibi del sud? L'idea mi è venuta al rientro da una visita a quelle meravigliose isole.

I spent some days of my duty off to going to Caribbean islans and now I dream them yet.
So I think to repeat this adventure with a simulatation flight raid touching the following islands: Guadalupa, Saint Marteen, Santo Domingo, Catalina, Tortola, Antigua, Santa Lucia and Martinica for 1150 NM.
The aircraft that I will use are: DH 2 beaver seaplane (by FSX default) and PA 31 twin engine from FSD (a product payware). I planned route, download (following some links) some scenery about the island (FSX scenery by default isn't generic and rude) and obtaining the seaplane pilot skill.
See you to next post.

Mi metto a lavoro per pianificare il tutto. Individuo cinque punti principali da sviluppare:
Primo. Quante tappe e dove farò scalo. Traccio una rotta che toccherà le seguenti isole: Guadalupa, Saint Marteen, Santo Domingo, Catalina, Tortola , Antigua, Santa Lucia per finire in Martinica per un totale di quasi 1150 miglia. Il deployment su Guadalupe, verrà fatto su un Boeing 767 con partenza da Roma Fiumicino.
Secondo. Quale velivolo/velivoli voglio utilizzare.Dopo alcune valutazioni opto per un DH 2 beaver idro per le altre tratte, quelle più lunghe, utilizzerò un bimotore un Piper PA 31 navajo vedi mio post.
Ho scelto l’ottimo DH 2 beaver di default di FSX perchè credo che sia più fedele dei coetanei freeware. Invece il PA 31 è un prodotto payware della FSD e qui non si discute.
Terzo. Gli scenari. Quelli di i FSX non corrispondevano alla realtà, le isole erano rozze forme di terra; lo stesso dicasi per gli aeroporti di default di FSX, insomma bisognava lavorare di addon. Per fortuna il web è ricco e soprattutto free; dopo un bel po’ di ricerca ho trovato quello che cercavo. Ho scaricato dal sito pwsceneries tutte le releases ma non comprendevano tutte le isole interessate. Infatti Montserra e la Repubblica Dominicana sono state scaricate dal sito http://www.avsim.com/ e gli aeroporti di Antigua e Barbuda da surclaro. Ho voluto inserire anche lo scenario caribean south scaricandolo dal sito flightsim in modo che tutta la zona fosse coperta. Nella libreria scenari ho messo in ordine crescente antigua, barbuda, montserra, dominica, le releases pwsceneries e per ultimo lo scenario caribean in modo da non sovrapporre i scenari più particolareggiati con quelli di più grandi. Inoltre ho scaricato, come consigliato nel readme dei files di pwsceneries, le terrain mesh FSX central america-caribbean- south america per correggere soprattutto gli errori di costa. Sono 4 parti un po’ pesanti ma ne vale la pena.
Quarto. Il pilotaggio di un idro è identico a quello di un normale aereo eccetto per l'ammaraggio, il flottaggio e il decollo. Per questo mi collego al sito dell'aeroclub di Como per apprendere alcune tecniche “water”.
Quinto. Le condizioni meteo saranno quelle reali, ovvero quelle esistenti sul momento nell'area interessata, scaricate direttamente con FSX. Quindi alcune tappe, in relazioni alle condimeteo potrebbero essere modificate/soppresse.
In questo viaggio sarò con la mia compagna e con altri due amici.
Non mi rimane che dare inizio alla danza. Ci leggiamo al prossimo post!


Rotta del tour - tour route


FSX DH 2 cockpit


DH 2 real cockpit


FSX DH 2 seaplane


DH 2 seaplane

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